Educazione e Centri Scout – a cura di Giovanni Perrone
Rete dei Centri Scout. L’arte di farsi dono, ovvero 1+1=3
Dieci anni fa (aprile 2018) si riunì in Roma, nella sede dell’AGESCI, un gruppo di responsabili di centri scout italiani (B-P Park nel Lazio, Brownsea Park in Abruzzo, Massariotta-Marineo in Sicilia, Spensley Park in Liguria) con lo scopo di mettere in rete le basi e i centri scout dell’Italia per una reciproca cooperazione finalizzata alla cura della qualità dei luoghi regolarmente utilizzati dalle guide e dagli scout italiani e stranieri. Erano presenti anche rappresentanti dell’AGESCI, del CNGEI e del MASCI.
Assemblea 2018 della Rete dei Centri Scout
ASSEMBLEA della Rete dei Centri Scout Italiani
Roma, 9-11 marzo 2018
Programma
Venerdì 9 marzo
- Ore 18.00 – Introduzione ai lavori
- Saluto di benvenuto del Portavoce
- Presentazione dei partecipanti
- La Rete per uno scautismo di qualità: finalità, sfide, impegni ….
- Ore 20.00 – Cena
- Dopo cena: presentazione dei Centri Scout, scambi di idee ed esperienze
Etica e virtu’ nei centri scout. Un’utopia, una speranza, un impegno
Uno studio dell’Ocse, Trust in Government, analizzando comparativamente la situazione di 29 Paesi nel mondo nei riguardi della corruzione (purtroppo, fortemente presente in Italia) evidenzia la necessità che, sin dai primi anni di vita, si insegni e si faccia esercitare l’etica della buona cittadinanza. Lo stesso rapporto richiama la responsabilità di tutte le istituzioni chiamate ad aver cura della crescita dei buoni cittadini.
A cosa serve l’ambiente agli scout
Parlando di ambiente possono venire in mente due accezioni completamente differenti, ambedue limitate ma da prendere realisticamente in considerazione per poterne valutare possibilità e limiti.
Innanzitutto una visione conservativistica, propria di alcuni cultori dei bei tempi passati, di cui l’ambiente è emblema e testimonianza. Propria di questa visione è la suggestione che brilla negli occhi di chi, guardando un tramonto su una costiera marina su cui si staglia un gruppo di case, cerca di distoglierne lo sguardo per cercare di immaginare il paesaggio come potesse essere prima dell’inurbamento, oppure, peggio, non si pone neanche il problema di quando queste case siano state costruite, considerandole soltanto come un elemento di disturbo.
Uno spazio di qualita’ per vivere l’avventura scout
Da tempo si avvertiva in Italia l’opportunità di creare una “Rete” di centri idonei alle attività scout, in particolare dei campi estivi; spazi accoglienti ed aventi caratteristiche tali da stimolare e facilitare la meravigliosa avventura dello Scautismo. A livello europeo ciò era avvenuto negli ultimi decenni del secolo scorso con la costituzione di una specifica Rete.
Una rete per uno scautismo di qualità
La Rete dei Centri Scout Italiani è sorta con lo scopo di fare interagire i vari Centri, che fanno riferimento alle varie Associazioni scout presenti in Italia, per una comune progettualità che garantisca l’adeguatezza del Centro alle specifiche esigenze del metodo scout e favorisca uno scautismo di qualità.
La rete dei centri scout italiani? Un’ammaliante sfida.
Nel 2008 si riunirono i responsabili di alcuni Centri Scout italiani, facenti capo a diverse associazioni (Agesci, Assoraider, Cngei, Masci), per dare vita ad una RETE “con lo scopo di fare interagire i vari Centri presenti in Italia, per una comune progettualità che garantisca l’adeguatezza di ogni Centro Scout alle specifiche esigenze del metodo scout e favorisca uno scautismo di qualità”. Quella prima Assemblea, che diede origine alla RETE, si avvalse della partecipazione di capi scout che da diversi decenni gestivano dei Centri e che avevano svolto ruoli di rilievo nelle principali associazioni scout italiane, maturando competenza metodologica e gestionale.
Riflessioni sulla nostra Carta dei Valori
1. Il centro scout è uno “spazio pedagogico” ove giovani ed adulti possono svolgere attività educative e ricreative idonee alla loro età e alle loro esigenze formative.
Una rete interassociativa dei Centri Scout… conviene?
A cosa serve una Rete i Centri scout? Può essere utile allo Scautismo italiano? Le stesse domande se le poneva l’Ufficio Europeo dello Scautismo agli inizi degli anni ’90 e si ravvisò l’opportunità di costituire una Rete Europea dei Centri Scout i cui responsabili s’incontrano periodicamente nella European Guide & Scout Centre Manager’s Conference. Continua a leggere
Una rete per lo scautismo europeo
“Il campo è il vero luogo della vita scout. Tutto il resto non è che preparazione” così scriveva B.P. ed aggiungeva: “E’ al campo che il capo ha la migliore possibilità di sviluppare nel ragazzo, sotto forme piacevoli, i quattro punti principali della formazione scout: carattere, servizio del prossimo, abilità manuale e salute fisica. Ma, a parte ciò, il campo è la sua occasione per portare il ragazzo a Dio tramite l’appello diretto alla natura e al suo tesoro di meraviglie” [1].
Buono, bello e vero: stile dei centri scout
Le linee progettuali della Chiesa italiana per il decennio in corso evidenziano la necessità di educare le giovani generazioni ad “una vita buona caratterizzata da tutto ciò che è buono, bello e vero”[1].
Sono indicazioni che non intendono limitarsi ai soli aspetti “religiosi” dell’educazione della persona, ma che hanno un significato universale, perciò sono state assunte come elemento di riflessione e dibattito dall’ Assemblea della RETE dei CENTRI SCOUT ITALIANI svoltasi nel Centro Scout di Fondo Auteri.(Tp).
Una Base scout: un luogo, uno spirito
“C’è voluto un po’ di tempo, ma credo di aver capito che la Massariotta non è un posto, ma è un modo di guardare le cose, un modo di essere e di fare le cose. Ed è forse per questo che anche così lontano, dopo tanti anni che non torno alla ‘nostra’ Base, in un momento di stress da lavoro, quando ti rendi conto che nonostante tutto hai fatto veramente ed onestamente tutto ciò che avevi da fare… beh, allora sì che ti senti alla Massariotta…. Ogni tanto mi viene tanta nostalgia della Base, riaffiorano tanti ricordi, tanti suoni, tante sensazioni, tanti volti… Rivedi tanti amici e ricordi che c’è uno stile per fare ogni cosa, uno stile per vivere bene!”
Avventura, creatività, competenza
Un Centro Scout ha una sua specifica identità e missione. Non è un camping qualsiasi, al quale garantire le cinque stelle previste per gli ambienti deputati all’ospitalità e al turismo. Di stelle ne ha tantissime, basta alzare gli occhi al cielo in una notte senza nuvole! Il suo essere spazio di qualità non deriva dalla perfezione e completezza delle sue strutture “alberghiere”, ma dall’avere spazi e strutture che permettano una positiva e dinamica interazione con la natura e la possibilità di vivere all’interno di esso e all’esterno avventure significative, tipiche del metodo scout. Continua a leggere
Una rete in cammino, al servizio dello scautismo
La RETE dei CENTRI SCOUT ITALIANI inizia l’ottavo anno di vita.
Sorta nel 2008 come “Associazione di volontariato che s’ispira ai principi di carattere solidaristico e democratico; riconosce e rispetta l’identità e l’autonomia di ciascun socio e di ogni singola organizzazione scout utente; ricerca il confronto e pro- muove lo scambio di esperienze e la collaborazione con le Associa- zioni scout e i Centri scout, anche a livello internazionale”, la RETE ha attuato un percorso di riflessione sul ruolo, sullo stile e sugli aspetti organizzativi e gestionali, dei Centri Scout. Dette riflessioni sono state raccolte in un sussidio edito (in bozza) nel 2011e in una serie di articoli pubblicati sul sito della RETE (www.centriscout.org).
Scopo e valore dei Centri Scout
Centri Scout, di solito stabiliti in siti bellissimi sul piano naturale e ambientale, sono i luoghi privilegiati dello scautismo. Rileggiamo cosa ne pensava B.-P.:
Ci occorrono terreni all’aria aperta di nostra proprietà, preferibilmente terreni da campo permanenti e facilmente accessibili, posti al servizio degli Scout. Via via che il Movimento si sviluppa, terreni di questo genere dovrebbero essere organizzati in tutti i centri in cui si fa scautismo. Questi centri verrebbero ad avere un doppio valore. Da un lato essi potrebbero costituire centri di formazione dei Capi, i quali verrebbero addestrati in tecnica campistica e studio della natura; d’altro canto, e soprattutto, essi potrebbero infondere lo spirito della vita all’aperto, di quella che potremmo definire la “Fratellanza dei boschi”. (Il Libro dei Capi, ed. 2006, pp. 82-83).