Avventura, creatività, competenza
Un Centro Scout ha una sua specifica identità e missione. Non è un camping qualsiasi, al quale garantire le cinque stelle previste per gli ambienti deputati all’ospitalità e al turismo. Di stelle ne ha tantissime, basta alzare gli occhi al cielo in una notte senza nuvole! Il suo essere spazio di qualità non deriva dalla perfezione e completezza delle sue strutture “alberghiere”, ma dall’avere spazi e strutture che permettano una positiva e dinamica interazione con la natura e la possibilità di vivere all’interno di esso e all’esterno avventure significative, tipiche del metodo scout.
E’, perciò, un ambiente educativo che invita all’avventura, favorisce il protagonismo dei ragazzi, fa sognare ed incoraggia all’agire. In tal senso il Centro Scout è un luogo di memoria che valorizza le tracce lasciate da chi l’ha frequentato e le proietta verso il futuro. Memoria e futuro interagiscono dinamicamente nei luoghi, nelle strutture, nello stile, nella quotidianità! Come tale, il Centro Scout permette di lasciare segni e lascia nei ragazzi un segno, cioè una traccia (stile, apprendimenti, relazioni…) che accompagna il ragazzo per tutta la vita.
Il primo approccio con il centro Scout è un approccio con la storia di quel Centro, storia fatta di persone, di esperienze, di aneddoti. Storia che mette in risalto il generoso e competente impegno di tanti capi, di tanti ragazzi, di tanta gente; che favorisce incontri significativi. Ciò costituisce una sfida al comune pensare d’oggi che porta a consumare mille luoghi che, seppur efficienti e “a norma”, sono “incolori ed insapori” e, pur garantendo la massima ( ?!) sicurezza, fanno vivere (o, meglio, consumare) epidermiche esperienze e fallaci avventure.
Giovanni Perrone